Politecnico di Milano - Polo regionale di Lecco
Un archivio in vita
UN ARCHIVIO IN VITA

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L’uomo

Nella storia che raccontiamo, il personaggio ha collocazioni diverse e articolate:
Giuseppino, nei primissimi anni, Giuseppe nel suo diario, Pino, per familiari e amici, nonno Pino per i nipoti, signor Pino per le persone a lui vicine, Ing. Badoni per la città, el Badün per i suoi operai, papà per i suoi dodici figli: 4 figlie e un figlio, nati dal primo matrimonio, nel 1908, con Adriana Molteni e sette figlie, nate dal secondo matrimonio, nel 1924, con Emilia Gattini.
Sulla carta da lettere: ING. GIUSEPPE RICCARDO BADONI.

Per essenzialità lo indicheremo come

GRB

La storia di GRB nelle parole della figlia Marta

Scrivo di un padre che ha forgiato fabbrica e famiglia con lo stesso appassionato rigore: la sirena delle 8 sarà per gli operai in fabbrica e per i figli a scuola, la puntualità un obbligo, i ritardi sanzionati, ma su ognuno, figlio o operaio che fosse, vigilava con attenzione vera, severa quanto generosa.

Come padre, ha cercato di insegnarci puntualità negli impegni, favorito inventiva e libertà nei nostri giochi, aiutato i nostri progetti: abbiamo potuto studiare, viaggiare, seguire le nostre aspirazioni, vivere del nostro lavoro.

Operai e dipendenti lo ricordano presto al mattino in stabilimento, il toscano acceso, il cane lupo al guinzaglio, un quadernetto per scrivere le richieste e le osservazioni che raccoglieva, e una ‘pretesa’: che gli operai conoscessero a quale ‘Commessa’ stessero lavorando.

Difficile prova, per noi ultime figlie, di ritorno dal sottostante Liceo, sfilare con la cartella in mano, come su una improbabile passerella, davanti agli operai seduti sui marciapiedi, nella pausa pranzo.

La Vita: un destino segnato

GRB nasce il 24 novembre 1882 a Castello sopra Lecco, nella casa acquistata dal nonno Giuseppe nel 1841 dai Soncino Stampa di Belgioioso. Vi morirà il 21 luglio 1974, a 92 anni.

Giuseppino, è il penultimo degli 8 figli nati dal matrimonio di Antonio Badoni con Laura Cologna.

Degli 8 figli soltanto due raggiungeranno un’età matura, Rosa e GRB. Tre vivranno poche ore o pochi mesi, mentre Elisa, Pietro e Margherita moriranno a 13, 23 e 17 anni. La madre Laura muore nel 1888, il padre, Antonio, nel 1892.

Poco prima di morire il padre Antonio, con un documento pubblico redatto dal notaio Resinelli, nomina il proprio fratello Riccardo, procuratore generale e tutore per i figli minori.

Riccardo ha attorno a sé un ‘Consiglio di famiglia’ di cui fanno parte Angelo Gattinoni (marito di Rosa Badoni, zia paterna di GRB), i cugini Arrigo Badoni, l’ingegner Enrico Dell’Orto, il dott. Emilio Molteni, e Giulio Fiocchi come amico di famiglia.

Riccardo, ingegnere e libero professionista, assumerà la gestione dell’azienda. Si apre così una consuetudine che si ripeterà nei tempi: quando l’azienda chiama, si voltano le spalle ai propri privati interessi e si ‘ubbidisce’. Capiterà, 50 anni dopo, alle figlie di GRB, Sofia e Piera, che lasceranno professioni e passioni per affiancare il padre nella gestione della azienda, a Adriana, (prima delle 7 figlie avute dal matrimonio con Emilia Gattini) che il padre chiamerà agli studi di ingegneria subito dopo la morte del figlio Antonio, infine al nipote Giuseppe Kramer Badoni che verrà a 10 anni dalla Germania, dove la famiglia vive, in Italia, per essere, in futuro, ingegnere.

Un bambino inquieto, uno studente riottoso

Giuseppino cresce, tra Lecco e Milano, con la sorella Rosa e una governante, Virginia Colosio, alla quale dedica, nel giorno della sua morte, parole grate e commosse. A Lecco vigila affettuosamente la zia paterna: Rosa Badoni Gattinoni.

1906… la cara mia Virginia che mi sorresse bambino che mi fu madre affettuosa! È morta e io ho il cuore straziato perché le volevo intensamente bene, le volevo un bene che era sorto nell’infanzia e che si era ingrandito passo passo nella vita, che aveva messo radici nel mio cuore. Bambino ho imparato a conoscete tutta la sua grande bontà quand’ella serenamente sopportava tutta la folle violenza del mio carattere, quando con dolci parole sapeva piegarmi, quando tranquilla combatteva la mia irragionevolezza! Ed ella fu davvero seconda madre per noi ed a lei debbo molto di quel poco di buono che tutt’ora sussiste in me!...

- GRB

Le scuole

Inizia le elementari a Lecco, a 8 anni, forse per il trambusto familiare legato alla morte della mamma, le interrompe per un anno per un obbligato soggiorno marino. Continua a Milano dove i famigliari si sono trasferiti e frequenta le elementari di via S. Spirito. Proseguirà con le scuole tecniche, ancora in via S. Spirito e poi all’Istituto Cattaneo, fino al 1901. Viene a questo punto sospeso da scuola per discussioni virulente su temi di attualità e rimandato in tedesco. Vorrebbe smettere di studiare, ma ‘le due Rose’ – sorella e zia- insistono. Verrà trasferito a Como e iscritto al terzo anno.

Riuscirà poi, in maniera piuttosto rocambolesca, a recuperare l’anno; si congeda dalle scuole superiori per iscriversi al Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano nel 1902.

Il diploma di Ingegnere industriale è del 22 dicembre 1907