Politecnico di Milano - Polo regionale di Lecco
Un archivio in vita
UN ARCHIVIO IN VITA

Search

GRB e la città di Lecco

Impegno sociale e civile

Oltre ad occuparsi della ditta, GRB era anche attivo nella sua città con molte iniziative.

Diamo qui a un quadro sintetico dell’impegno sociale e civile di GRB.

Abbiamo tratto queste informazioni dai documenti preparati dalla ‘Badoni’ in occasione della Esposizione di Torino per il centenario dell’Unità di Italia (Italia 61’) e da note redatte dalla figlia e Segretaria, Piera Badoni.

La ‘Badoni’ è presente all’esposizione con la costruzione del Palazzo del Lavoro, su Progetto di Pier Luigi Nervi.

È interessante notare come una sorte di ‘pulsione ad organizzare’ sia presente in GRB fin dagli anni di studio, quando fonda ed è presidente della Associazione Goliardica Milanese. È un tempo ‘rubato’ al quotidiano lavoro, ma un tempo che da sempre lo affascina.

Attività pubbliche e private

Dal 1903 al 1906

Fondatore e presidente dell’associazione Goliardica Milanese.

Dal 1912 al 1961

Presidente della Società Canottieri Lecco. Nel 1919 sono stati attuati i nuovi impianti portuali e successivamente altri impianti completativi della Canottieri stessa.

Dal 1912 al 1924

Presidente della Camera di Commercio di Lecco, concentratasi successivamente con quella di Como.

Dal 1916 al 1923

Consigliere comunale poi assessore anziano nell’amministrazione comunale di Lecco, reparto tecnico.

Dal 1918 al 1920

Presidente della Commissione arbitrale paritetica mista, allo scopo di dirimere in via pacifica le vertenze sindacali.

Dal 1921 al 1928

Presidente del consorzio per la strada provinciale Onno-Parè, a chiusura dell’anello stradale rivierasco del lago di Como.

Dal 1922 al 1953

Presidente delle mostre Quinquennali Lecchesi – Agricole industriali dei prodotti locali – verificatesi negli anni 1922, 1927, 1932, 1937, 1948 e 1953.

Dal 1923 agli anni 60

Fondatore e presidente dell’Istituto Vittorio Emanuele Terzo, poi Istituto Dottor Nino Cazzaniga, per la cura e la profilassi della tubercolosi.

Dal 1938 al 1942

Ricostruzione dell’asilo infantile di Castello sopra Lecco.

Dal 1940 al 1954

Fondatore e Presidente dell’Ente Lecchese Insegnamento Professionale (ELIP).

Canottieri Lecco

Il 27 settembre del 1895 veniva costituita la Società Canottieri Lecco “allo scopo di contribuire allo sviluppo del canottaggio a scopo igienico”; una quarantina di giovani lecchesi, appassionati della disciplina del canottaggio, eleggevano il signor Antonio Cima come loro Presidente. Numerose sono state le vittorie collezionate dagli equipaggi nel periodo che va fino al 1913, anno in cui la vita della società registra due fatti importanti: l’elezione a Presidente di GRB e l’inaugurazione della Nuova Sede.

A partire dal 1913 l’impronta che GRB dà alla Canottieri è fortemente sociale: luogo di incontro, apertura alla città, valorizzazione dello sport come attività educativa diversificata e sicura, fruizione del lago da parte della cittadinanza. Lo aiuta nel progetto lo spirito generoso di molti cittadini lecchesi.

Leggiamo nella Relazione Illustrativa del Programma di Costituzione della S.S.S. approvata nell’aprile del 1919:

“Noi, col nostro programma, dobbiamo dare all’operaio il modo di avere una sana, buona, morale educazione fisica. Popolarizzando anche più il nostro ambiente sportivo, noi completeremo la lacuna che per ora viene a sussistere nel ciclo della giornata dell’operaio. Noi vogliamo strappare l’operaio alle osterie per dargli educazione fisica; altri darà all’operaio quella professionale, con che, nel felice binomio, si forniranno alle masse i mezzi per il loro migliore divenire. Per conseguire questa alta finalità è necessario disporre di spazio, di impianti, di materiale; è necessario svolgere il nostro progetto, completandolo anche con quella parte che riflette le Società Sportive tutte; fare una Confederazione Sportiva Lecchese, che consenta, con un razionale studio delle quote sociali, di porre a disposizione dell’operaio, a miti condizioni, il più svariato ed interessante campo di azione sportiva che la nostra Lecco può offrire”.

Gli anni Venti vedono il fiorire di nuove discipline; la Canottieri va via via trasformandosi in polisportiva: nuoto, tennis, bocce, attività velica e ancora la pallanuoto e le corse dei motoscafi. Venne quindi aperta la sezione femminile della Canottieri Lecco.

Nel 1960 l’ing. Badoni rassegna le dimissioni da Presidente; viene quindi nominato all’unanimità Presidente onorario in quanto negli anni della presidenza ha perseguito con dedizione e impegno l’obbiettivo principale della Canottieri ovvero “Il miglioramento fisico e morale della gioventù e dei Soci”.

Nel 2018, celebrando il centenario della Guerra 1915/ 1918, la Società Canottieri Lecco in collaborazione con l’Istituto del Nastro Azzurro ha posato in Canottieri un’epigrafe dedicata a Giuseppe Riccardo Badoni in qualità di Presidente della Sede e Medaglia di bronzo per l’impegno civile sul Pasubio nella prima guerra mondiale.

Mostre quinquennali

A partire dal 1922, ogni 5 anni la città di Lecco ha ospitato una importante mostra dei prodotti delle industrie e degli artigiani, di opere d’arte e di manufatti. Promotrice delle Quinquennali era la Camera di Commercio. GRB, in qualità di presidente della commissione organizzativa, riesce ad ottenere il consenso del Comune, del mondo degli industriali e degli agricoltori ed a organizzare queste esposizioni per far conoscere la qualità dei prodotti e delle attività del territorio lecchese.

Obbiettivo: mettere in mostra i prodotti e sottolineare la costanza, la genialità nel campo industriale e nel campo agricolo, la capacità di collaborazione, la forza e lo spirito dei luoghi.

Nel 1953, viene inaugurata l’ultima edizione delle Quinquennali, nel frattempo innovata, ingrandita e trasferita: la “Mostra dei prodotti locali” conferma l’armonia di pensiero, di azione e di collaborazione fra i due settori dell’industria e dell’agricoltura. I due padiglioni, sul fronte di Via Marconi, sono uniti da una funivia-seggiovia, aperta al pubblico, costruita appositamente per l’occasione dalla Società Antonio Badoni.

Si legge nel discorso di inaugurazione alla VI Quinquennale, tenuto da GRB a Lecco il 22 agosto 1953:

“Le mostre che vi apprestate a inaugurare non vanno confuse con le molte altre sporadicamente ricorrenti o improvvisate. Esse hanno le loro radici profonde nel tempo, sono manifestazioni ricorrenti a lungo periodo dello sforzo quanto mai volitivo, probativo ed entusiastico, che i produttori lecchesi compiono ogni cinque anni per dare al Paese ed a loro stessi la prova viva, palpitante e concreta dei progressi compiuti dalla precedente alla odierna esibizione. Come sempre, e ad ogni ricorrenza, queste Mostre confermano la continua, crescente operosità di questa terra di lavoratori e la additano alla meritevole considerazione del Governo e del Paese”.

- GRB, Lecco, 22 Agosto 1953

GRB e la “Grande Lecco”

La città di Lecco si è sviluppata nella forma attuale, a partire dal 1923, con “l’aggregazione a Lecco dei Comuni contermini di Castello, Rancio, Laorca, San Giovanni alla Castagna, Acquate, Germanedo, nonché di una parte del territorio di Maggianico, quello relativo al rione di Belledo”.

Si tratta di un’unione non solo burocratica e amministrativa, ma anche organizzativa e urbanistica, una nuova città con un nuovo volto, con problemi da affrontare tempestivamente: strade, acquedotti, cimiteri, istruzione, illuminazione, servizi sanitari, nonché i complessi industriali. Viene quindi nominata appositamente una commissione urbanistica che comprende i rappresentanti di tutti i comuni interessati. Giuseppe Riccardo Badoni, Giovanni Gilardi, Vittorio Muttoni e Giulio Amigoni rappresentano il nucleo originario di Lecco.

GRB, già nel 1920 richiama l’attenzione dell’Amministrazione Comunale sull’urgenza dello studio del Piano Regolatore della città.  Solo nel 1939, il podestà Dino Cima indice bando di concorso per lo studio di massima del Piano Regolatore della città: il progetto vincitore, è quello a cura dell’ing. Dott. Francesco Meschi.

La città ideale di GRB risponde alle esigenze del benessere cittadino e dell’economia locale, si legge in una corrispondenza del 1949, con Costantino Fiocchi (gentilmente inviataci da Martina Fiocchi Rocca):

“…La tua statura sul piano nazionale, misurata in ponti, teleferiche e torri d’acciaio ha raggiunto un’altezza imponente. Ma guardando alla base di tanta statua, cioè alla sede, cioè alla città nella quale tu rappresenti l’industriale n. 1 e quindi responsabile dei rapporti tra le industrie e l’urbanistica, vien fatto di domandarsi: il gigante ha forse i piedi di argilla? …”

- Costantino Fiocchi a Pino Badoni, 1 Agosto 1949

“… Il cittadino n. 1 può anche avere i piedi di creta, direi quasi che li ha, ma il cuore no, è di carne viva e pulsante ed è a questo cuore che dispiace molto di fare cosa ingrata…”. … Urbanisticamente parlando bisogna trovare le giuste basi di un’armonica convivenza tra industrie e cittadini, nessuna di queste due entità può essere soppressa, hanno bisogno una dell’altra, dall’industria viene la prosperità che i cittadini si godono … … Ma più fuori posto, non sono le nostre industrie, ma le nostre case! Se poi sognando tu vedessi al posto nostro, del Caleotto, del Bonaiti, del Faini altrettanto bel verde non vi troveresti più gli abitanti; se invece il tuo sogno vedesse le industrie tutte trasferite (ma non ci stanno) a Sud del Caldone, al loro posto non vedresti certo del verde, ma case, case, case!”

- Pino Badoni a Costantino Fiocchi, 12 Agosto 1949

Previsione interamente avverata!